Tour de France 2019, Bardet: “Pochissimi momenti di tranquillità, le crono sono ben sistemate per non bloccare la corsa”
Romain Bardet può sorridere dopo la presentazione del Tour de France 2019. Considerato al momento la maggiore speranza francese di poter tornare a far risuonare la marsigliese sugli Champs Elysées, il capitano della Ag2r La Mondiale sembra tra i maggiori beneficiari del percorso della Grande Boucle presentato oggi da ASO, in cui si nota poca cronometro e tanta alta montagna, con ben tre arrivi oltre i 2000 metri di altitudine. Persona sempre molto riflessiva, malgrado la sua indole aggressiva in corsa, il 28enne francese non si sbilancia comunque su un tracciato che comunque giudica “piuttosto difficile sulla carta”, sottolineandone i pochi momenti in cui rifiatare.
“Ho seguito con molto interesse la presentazione del percorso – spiega – Ci saranno pochissimi momenti di tranquillità e ci sarà molta media montagna, che significa ovviamente strade insidiose e dall’esito incerto. C’è anche molta alta montagna, con salite mitiche come Izoard, Tourmalet, Galibier e Iseran, ovviamente, con l’altitudine che potrebbe fare differenze importanti tra i favoriti”.
Se in molti hanno già fatto notare come avrebbero preferito più cronometro, aspetto sottolineato sia da Tom Dumoulin che da Chris Froome, per Bardet ovviamente questo è un vantaggio, ma soprattutto il vicecampione del mondo sottolinea la collocazione delle prove contro il tempo: “Le cronometro sono sistemate ad inizio corsa, il che dovrebbe contribuire a non bloccare le posizioni in attesa dell’ultima crono, come invece è stato il caso quest’anno”.
Infine, per lui, una emozione particolare sarà la giornata con il passaggio nella sua regione natale. “L’arrivo a Brioude è una bella ricompensa per tutti noi – conclude – Per me sarà qualcosa di eccezionale poter correre in casa, sulle strade della Alvernia. Ho ancora i brividi pensando a due anni fa, penso sarà nuovamente una bella giornata di festa”.
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